Inside-out – Un film sulle emozioni

 

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Riflessioni  a cura di Erica Simoni

 

 

 

Inside–out  film d’animazione  uscito il 16 settembre in Italia. con pareri positivi di tutti i critici cinematografici, che ne hanno apprezzato il tentativo (molto ben riuscito) di mettere sul grande schermo il delicato meccanismo cognitivo-emotivo, messo in moto fin dalla nascita dal nostro inconscio.

Il film segue le vicende della vita di una bambina, Riley, con uno sguardo speciale all’interno della sua mente, dove le cinque emozioni fondamentali: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia, pilotano le sue scelte e le sue reazioni al mondo che la circonda, direttamente da un Quartiere Generale. Gioia è la prima emozione comparsa nella mente di Riley, e anche quella che la mantiene sempre allegra e positiva. Tristezza è la sua antagonista ma comunque un’emozione fondamentale, con il suo essere previdente. Paura è perennemente preoccupata e impaurita da qualsiasi cosa, ma grazie a lei Riley riesce a riconoscere il pericolo. Disgusto è una critica continua alla società, e fa in modo che questa non sovrasti Riley. Rabbia si infiamma letteralmente quando qualcosa lo esaspera. Le cinque emozioni, organizzano i pensieri, i ricordi e le decisioni di Riley per tutto il corso della sua vita, ed è proprio questo processo che viene raccontato in questa riuscita e, da un certo punto di vista, realistica storia.

La vita emotiva dei figli adolescenti

Riley è una ragazzina di 11 anni che sta attraversando il periodo che i genitori considerano il più difficile da gestire, la transizione tra l’infanzia e l’adolescenza. In questo periodo della vita, gli adolescenti hanno nella loro mente un turbinio di emozioni che nemmeno loro riescono interamente a gestire. Alcuni studi hanno provato che, a partire da quest’età, le emozioni positive iniziano a diminuire, insieme alla sensibilità empatica verso le esperienze emotive altrui. Nel film, Riley sta vivendo un drastico cambiamento che la vede catapultata in una nuova realtà: un trasloco, una nuova città, nuova casa e nuovi amici. Tutto ciò contribuisce a far prevalere in Riley incertezza e confusione, ed è proprio in questo momento che nella sua mente Gioia e Tristezza si allontanano dal Quartier Generale. La bambina non riesce né a provare le emozioni di base né a comprendere i sentimenti altrui, specialmente quelli dei suoi genitori. Ma anche in situazioni difficili e più grandi di noi, le emozioni ci guidano nel riconoscimento dei cambiamenti che avvengono al nostro interno e al di fuori, preparandoci a modificare il nostro carattere e a costruire una nuova identità. Alla fine della storia infatti Riley scoprirà un nuovo lato di sé, come se per crescere e passare alla vita adulta, bisognasse prima perdersi per capire chi si è davvero.

Emozioni e relazioni sociali

Fin da neonati, le nostre emozioni e le espressioni emotive sono la base delle interazioni con i genitori e con il gruppo dei pari. Questo approccio emotivo alle relazioni interpersonali, viene rappresentato quando si vede Riley durante il suo primo giorno di scuola, intenta ad abbozzare una breve descrizione di sé. Tutte cinque le emozioni entrano in gioco; Gioia tenta in tutti i modi di far sì che Riley risulti simpatica e solare; Disgusto aveva già da prima squadrato tutti i nuovi compagni di classe, per capire se fossero o meno di suo gusto; Tristezza ha influenzato vecchi ricordi della ragazza, che inizia a piangere di fronte a tutti, gesto che attira l’attenzione di Rabbia e specialmente di Paura, preoccupata che fosse stata subito rovinata l’immagine della loro Riley. Sembrerebbe che la maggior parte degli sbalzi di umore e delle decisioni della ragazza siano dovuti a Tristezza, che viene sempre presa di mira dalle altre emozioni e giudicata come colpevole del malumore di Riley. In realtà, Tristezza è il motore del rapporto tra le persone e, in questo caso, tra Riley e i suoi genitori; quando lei è triste, mamma e papà accorrono subito a consolarla, e ciò accade ad ognuno di noi. La tristezza sembra proprio essere quell’emozione che ci permette di comprendere cosa non è andato come volevamo, e che induce gli altri a starci accanto, risolvendo così insieme tutte le difficoltà.

A chi consigliare questo film

Sicuramente questo film potrà essere un vero e proprio ‘manuale della mente di un figlio ’ che tutti i genitori potranno consultare per avere maggiore chiarezza sul perché i loro piccoli (ma grandi) adolescenti abbiano un comportamento così altalenante. Inside-out parla dell’organizzazione dei ricordi, di come questi vengono riportati alla mente; delle isole di personalità, che possono spegnersi e accendersi a seconda di quanto vengono alimentate dalle emozioni e dai pensieri e ricordi stessi. Parla della difficoltà che i ragazzi riscontrano nel non riuscire a comprendere e affrontare le situazioni in cui vengono inghiottiti; della loro impulsività nel cercare di porre rimedio al grande caos emotivo al loro interno. Offre anche uno sguardo sulle modalità genitoriali con cui vengono gestiti questi sbalzi di umore, e della difficoltà per un genitore di tentare di comprendere il proprio figlio, probabilmente sbagliando, ma solo perché nemmeno lui in realtà riesce a capire se stesso fino in fondo.

La Pixar ha voluto creare una storia in grado di divertire i bambini e di rassicurare i genitori che stanno vivendo con i figli questo loro momento di transizione. Non vi meravigliate se non riuscite più a riconoscere la persona che vostro figlio è stata fino ad ora; come Gioia e Tristezza si sono allontanate e perse nella mente di Riley, anche lui si è perso tra i tanti modi di essere, ma solo perdendosi ci si può ritrovare e riscoprire nuovi.

Commento di Franca Capotosto

Le emozioni sono come i colori, vi è un piccolo numero di emozioni fondamentali che poi si combinano in infiniti modi generando tutte le colorazioni emotive possibili. Non ci sono emozioni negative e positive, alcune sono spiacevoli ed altre piacevoli, ma tutte sono importanti e vengono per proteggerci (come la paura, la tristezza, la rabbia, la colpa)e per arricchirci ( come l’affetto, la tenerezza, la gioia, la curiosità) , aiutandoci ad affrontare le difficoltà e vivere la vita . Tutte sono importanti, spesso viverle è come salire e scendere da una collina: accogliamo perciò le emozioni che ci vengono con fiducia, senza giudicarci in nessun modo, vengono davvero per noi; viviamole senza esserne travolti .