Cos’è il tradimento in amore? È possibile superarlo? Proviamo a rispondere

di Franca Capotosto e Riccardo Zironi

Partiamo da un assunto: più che di tradimento, dovremmo piuttosto parlare di tradimenti. Come spesso accade per concetti di questo tipo, sarebbe impossibile non considerarli nella loro complessità (tant’è che in psicologia si chiamano costrutti). Infatti si può tradire con una persona fisica, con una persona virtuale e anche con oggetti. Senza contare, poi, che c’è anche chi tradisce col proprio lavoro o con la famiglia d’origine. Preparati: stiamo per passare in rassegna le mille e una sfumatura del tradimento… ne leggerai di tutti i colori!

Dritti al punto: cos’è il tradimento?

Fra le tante possibili, la sfumatura che vogliamo evidenziare è questa: il tradimento è la rottura dei patti coniugali.

Quindi, quando siamo in coppia, chiediamo all’altra persona il soddisfacimento di bisogni che prima riuscivamo più o meno interamente a colmare interfacciandoci con la società, gli amici e la famiglia: «voglio che tu mi capisca e mi stia vicino, condividere con te il piacere del sesso e pianificare il nostro futuro insieme». Non solo, chiediamo all’altra persona l’esclusività: «sei tutto (o tutta) per me».

 

 

 

 

 

 

 

[fonte immagine: Pinterest

Come possiamo definire la coppia?

Il famoso modello di Sternberg del 1988 – chiamato anche “triangolo dell’amore” – ci dice proprio che le tre dimensioni che vanno a dare sostegno, come pilastri, al patto coniugale sono:

  • la componente emotiva: l’intimità (nel senso di vicinanza emotiva, e quindi comprensione, reciprocità, intersoggettività);
  • la componente motivazionale: la passione;
  • la componente cognitiva: il livello di impegno esplicitato nei confronti del partner.

Ecco, dall’incrocio di queste dimensioni possiamo avere un’eloquente panoramica dell’intricato universo delle coppie. Per esempio, il cosiddetto amore romantico ha intimità e passione, mentre il livello di impegno è piuttosto basso. Nelle coppie di lunga data spesso prevalgono la componente emotiva e quella cognitiva, mentre il fuoco della passione tende ad avere contorni più sfumati e meno coinvolgenti.

Il legame di coppia, perché funzioni e resti duraturo nel tempo, deve possedere alcune caratteristiche che ne garantiscano il buon funzionamento, tra queste, fondamentali: la vicinanza emotiva, la capacità progettuale e l’intimità. (A.Salerno 2019)

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Il triangolo sì: consideriamolo!

«E tu, e noi, e lei, fra noi… Vorrei, non so […]» (Patty Pravo, Pensiero stupendo)

Immaginiamo la coppia come un sistema, un piccolo grande universo in cui gli attori si scambiamo effusioni d’amore, progettano un futuro assieme e si sostengono dal punto di vista emotivo. «Io so che tu ci sei e tu sai che io ci sono».

Poi, a un certo punto, arriva un elemento terzo con il quale uno dei membri della coppia stipula tacitamente un nuovo contratto: «a te dico cose che non direi mai a mio marito», «il sesso è più bello quando lo faccio conte», per esempio. E qui, i famosi patti di cui abbiamo appena parlato si rompono.

Proviamo a visualizzare insieme la multidimensionalità del famoso elemento terzo che s’insinua nella coppia: con chi si tradisce?

  1. Con l’amante: è il caso più celebre, così celebre da non aver bisogno di molte ‘presentazioni’ (si possono condividere progetti, intimità fisica ed emozioni con l’altra persona).
  2. Con il figlio o con la figlia: è l’amante per eccellenza – come ci dice la letteratura psicologica – che può spezzare una coppia se questa si lascia spezzare.
  3. Con l’amico o con l’amica: molte persone ci raccontano del fatto che si sentono tradite da un’amicizia ‘troppo stretta’ del partner. In alcuni casi possono trasformarsi nei cosiddetti scopamici (e qui, rientriamo nel punto 1).
  4. Con la famiglia d’origine: molto spesso le vecchie generazioni hanno più soldi rispetto a quelle più ‘fresche’, per cui può capitare di sentire la storia di un padre che tiene sotto scacco la figlia e il genero con il proprio potere economico («sì, vi compro la casa, ma quella che piace a me!»); si tratta di un’intrusione all’interno della coppia e il partner può sentirsi messo in secondo piano
  5. Con il lavoro: è il gruppo di persone presente nella sfera professionale con il quale si possono condividere molte esperienze, di tipo emozionale o legate alla progettualità, che va a minare il sistema-coppia (per esempio: esco sempre con i colleghi e non ho tempo di dedicarmi al partner).
  6. Con persone virtuali: il famoso camsex, ossia il sesso fatto davanti a una telecamera in compagnia di qualcun altro o qualcun’altra presente in video. Molte sentenze di separazione, oggi, si basano anche su scambi online per gestire gli addebiti.
  7. Con videogiochi: «mio marito è sempre davanti a un videogioco e mi ignora». Tra l’altro pare che i videogiochi, per molti uomini, abbiamo la funzione d’incrementare l’autostima, sia online che offline (quindi anche nella vita reale). In parole povere, cercano una sorta di riconoscimento attraverso i premi virtuali che uno specifico videogioco è capace di offrire loro (Cruz et al., 2017).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[meme realizzato con l’app Meme Generator]

 Si può superare un tradimento?

La risposta giusta è: dipende. Il tradimento è come un uragano che infuria attorno alla coppia, di cui possono rimanere solo macerie. Ottimisticamente possiamo dire che anche delle macerie è possibile mettere in atto una ristrutturazione, purché i due partner siano disposti a ricostruire. Servono motivazione, volontà e l’assunzione di una responsabilità reciproca.

È quindi necessario impostare un ‘lavoro di ristrutturazione’ psicoterapeutico partendo da quest’ottica: il tradimento non è stato (solo) ciò che ha fatto crollare i tre pilastri del “triangolo dell’amore” – componente emotiva, motivazionale e cognitiva – ma un sintomo di qualcosa che già non funzionava: il tradimento, spesso, arriva perché la coppia non funzionava già più e può quindi essere considerato la punta di un iceberg da cui partire per ricercare nuove direzioni dello stare assieme.

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Bibliografia essenziale:

 Cruz, C., Hanus, M. D., & Fox, J. (2017). The need to achieve: Players’ perceptions and uses of extrinsic meta-game reward systems for video game consoles. Computers in Human Behavior, 71, 516–524. https://doi.org/10.1016/j.chb.2015.08.017