Le relazioni e il web nuova Fase

Nelle settimane appena trascorse, tutti abbiamo fatto i conti con le nostre relazioni. Quelle presenti, che a volte sono diventate opprimenti per la convivenza in spazi improvvisamente diventati angusti; quelle troppo assenti, che ci hanno fatto sentire soli, anche se spesso circondati dai nostri familiari, innescando un senso di nostalgia e preoccupazione.

Accanto a questi aspetti che in diversi modi hanno probabilmente toccato la vita di tutti noi, il lockdown è stata occasione di riscoperta: il tempo che improvvisamente molti di noi si sono ritrovati ad avere da un giorno all’altro senza programmi o preavviso ha permesso la riscoperta di una nuova quotidianità, i social hanno aiutato a trascorrere la quarantena sentendoci più vicini, il maggior tempo a disposizione, le molte paure per il futuro incerto, ci hanno spinti a ricercare la vicinanza, anche di chi non sentivamo da un po’, ma aveva un posto nel nostro cuore.

Il web si è rivelato quindi un prezioso alleato per aiutarci a rimanere più vicini.

Ma ora, con una vaga sensazione di burrasca alle spalle, in piena fase due dove le regole del distanziamento e l’effetto psicologico del coronavirus sembrano aver ridisegnato una nuova quotidianità, come gestire la nostra vita relazionale, cosa fare di quella rete sociale virtuale che si è rivelata tanto preziosa nell’emergenza?

Non è sempre facile spingere il pulsante “start” e riprendere da dove avevamo interrotto.

La sensazione è quella di un restringimento del cerchio sociale, come se i luoghi della collettività fossero sempre meno collettivi, e ci si ritrovasse in “bolle comunicative social” a parlare con le stesse persone invariabilmente delle stesse cose.Questo da un lato è facile e rassicurante; sui social possiamo sempre trovare qualcuno che la pensi esattamente come noi e accettare facilmente che qualcun altro la pensi sempre in modo opposto dal nostro; di questi ultimi il nostro cervello può sbarazzarsi facilmente, semplicemente evitando di rispondere ad un commento, ma così facendo il nostro mondo diventa sempre più piccolo e uguale a se stesso, e noi perdiamo sempre più l’abitudine a uscire dalla nostra zona di confort.

Nel mondo virtuale, in cui i confini sembrano scomparire, occorre essere però consapevoli che il rischio, soprattutto nella quotidianità che stiamo vivendo, è quello di auto-rinchiuderci in una stanza virtuale in cui di fatto rischiamo di essere sempre più soli e parlare con tanti cloni di noi stessi, che non fanno altro che riflettere la nostra immagine: come tanti Narcisi il rischio è quello di innamorarci del nostro riflesso.

Nemmeno i bambini sembrano immuni dal rischio di questo mondo che si sta “rimpicciolendo”

Se prima c’erano la scuola, il parco giochi, le attività sportive in cui trovare nuovi amici ora sembra che la paura del contagio spinga sempre più i genitori a “selezionare” gli amichetti con cui i loro figli possano giocare all’interno della cerchia fidata della famiglia e delle loro conoscenze.

Se sei più grande?

Certo, gli amici te li puoi scegliere tu, stanno gradualmente riaprendo locali, cinema e teatri, ma le opportunità di viaggiare sono limitate, non sembra il momento giusto per investire in nuove amicizie e, anche se non si sa esattamente quello che accadrà, non sembra saranno possibili grandi eventi alla Woodstock o tour in comitiva. Sembra che gli amici resteranno i soliti e che la tendenza sarà quella di “allargare la bolla dei social alla vita reale”.

E gli “ affari di cuore?

Anche gli “affari di cuore” devono fare i conti con nuove dinamiche, se l’allentamento delle misure sanitarie ha dato il via agli affetti stabili, distanziamento e mascherine non rendono facile il corteggiamento, e una certa paura del contagio potrebbe ulteriormente inibire l’approccio di chi ci attrae. Il coronavirus sembra aver modificato il gioco della seduzione, ora non è semplice come prima avvicinarci e “annusare” metaforicamente l’altro attraverso la mimica facciale, prima di tutto il sorriso. Occorrerà affinare le nostre percezioni e usare di più le parole, ponendo maggiore attenzione a quello che dice l’altro. In queste circostanze in cui le occasioni di incontro saranno ridotte i sessuologi, che da sempre considerano gli incontri virtuali non paragonabili a quelli reali, suggeriscono le app come luoghi di incontro, diventate improvvisamente necessarie.

Quindi, per non rischiare che il lockdown sopravviva al virus, anche se spalancare le finestre alle nuove relazioni sembra più complicato del previsto, i social possono anche ora aiutare a far entrare un po’ di aria fresca nelle nostre relazioni; come sempre, molto dipenderà dalla nostra consapevolezza.